Casx: “‘Posso tenerti con me’ è un tripudio all’amicizia e a tutti i legami che ti porti dentro e che non ci sono più.”

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Nostra ospite, nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, è stata Casx per raccontarci del suo nuovo singolo “Posso tenerti con me”.

Casx ci ha raccontato di come è nato il suo singolo, del rapporto con Forse Danzica, della passione per il cinema e dei suoi lavori, ma soprattutto i suoi progetti futuri.

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Ecco la cover del nuovo singolo di Casx “Posso tenerti con me”

Ecco quello che ci ha raccontato Casx durante l’intervista:

“Diamo il benvenuto a Casx per raccontarci del singolo “Posso tenerti con me”, uscito il 25 novembre in collaborazione con Forse Danzica, che è una citazione dell’iconico film da cui prendi anche il nome. Ci racconti come è nato questo brano?”

Tutto il progetto di Casx è stato prodotto da Forse Danzica ed era inevitabile fare un pezzo con lui poi alla fine. Volevo, in maniera abbastanza convinta, fare qualcosa con lui dove venisse poi fuori la voce di Matteo. L’idea era di trovare un pezzo che potesse mettere in risalto il suo lato artistico e non solo il suo lato da produttore.

Volevo fare una canzone sull’amicizia poi è diventata un qualcosa di più aldilà della canzone, nel senso che poi tutto il progetto che verrà fuori, aldilà dei primi tre singoli, è legato molto all’immaginario di Casx. Nel mio caso il legame che c’è tra il fantasmino e il mio nome d’arte è proprio la storia in sé di questo fantasmino, Casper, che cerca di avere sempre degli amici. Il brano è un po’ l’idea di quando trovi qualcuno di particolarmente importante per te, fai di tutto perché sia sempre attorno a te. Cerchi di proteggere quella cosa, ma quella cosa ti fa paura perché è molto grande.

Per come sono fatta io sono legata in maniera viscerale da un certo tipo di persone, nel senso che cerco di tenerle attaccate. Faccio molta fatica a lasciare andare le persone in quanto persone, aldilà del ruolo che hanno nella mia vita. La citazione è nata dall’idea che poi Casper la dice alla piccola Cristina Ricci nel momento in cui lei dorme, lei non lo sente neanche. Mi sembrava un po’ il tripudio di tutto quello che poteva essere.

“L’hai definita una canzone sull’amicizia: quanto è importante per te l’amicizia? E’ vero che alle volte ferisce di più il tradimento di un amico che quello del proprio amore?”

Sicuramente sì, perché dalle relazioni ti aspetti che potrebbe andar male. Dagli amici è molto difficile che quella cosa possa andar male perché l’amicizia, paradossalmente, è molto più pura e quindi hai quell’idea dell’infinito, quasi molto infantile in quanto pensiamo che l’amicizia possa durare in eterno. Il brano era partito, da una parte, da questo punto di vista anche perché Matteo è il mio migliore amico, quindi c’era quell’intensità tra di noi.

Quando l’abbiamo scritta insieme, però, abbiamo pensato alle cose che avevamo vissuto che potevano esprimere totalmente quel concetto di infinito e nel mio caso è stato pensare all’amore tra mio nonno e mia nonna. Scrivendo questo pezzo ho pensato come mia nonna raccontava di mio nonno: mio nonno non l’ho mai conosciuto, perché è morto prima che io nascessi, però mia nonna in qualche modo, me l’ha fatto vivere. Alla fine il brano aveva un senso un po’ macro: non solo sull’amicizia, ma sui legami che ti porti con te nel tempo e che non ci sono più. 

“Come ti sei trovata a collaborare con Forse Danzica, che è stato nostro ospite anche in passato? Con chi altro ti piacerebbe collaborare in futuro?”

Lavorare con Matteo è stato molto facile perché è stata letteralmente la prima persona a cui ho fatto sentire i miei testi, li custodivo nel cassetto da molti anni e non ero convita di volerlo fare perché lavoro nella musica in altri modi e non era così semplice per me convincermi a fare questa cosa. Matteo li ha presi e li ha fatti diventare musica e in generale ha lavorato su di me come se mi conoscesse da tutta la vita. E’ stato molto fluido il processo.

Per lui è stato molto difficile perché di solito si scrive prima la musica e poi si scrive il testo, invece lui si è preso i miei testi e ha dovuto scrivere la musica, facendo un lavoro doppio perché io in testa avevo solo embrioni di melodie. Poi anche io ho preso confidenza con me stessa e ho preso consapevolezza sul potermi divertire e mettermi un po’ al nudo, che era la mia ansia più grande. Sono molto più riservata da quel punto di vista. 

Persone con cui mi piacerebbe lavorare ce ne sono tante e alcune non le posso dire perché forse ci lavorerò. Mi piacerebbe lavorare con le ultime band rimaste perché il progetto con Matteo è molto musicale, legata al suonato e volevo che fosse un progetto che si potesse suonare dal vivo, quindi mi piacerebbe lavorare con i Goyna. Nei miei sogni ci sarebbero i Verdena, ma so che impossibile. 

“Hai una laurea in cinema e web marketing e in passato hai lavorato come art director di alcuni cantanti. Ti piacerebbe in futuro realizzare un lungometraggio musicale unendo le tue passioni? ” 

La parte video a un certo punto l’ho abbandonata, mantenendo la passione per le serie e i film. Sono laureata in cinema, ma specializzata in sceneggiatura. Mi piacerebbe fare qualcosa per raccontare la mia professione in quanto art director perché in Italia è molto difficile spiegarlo nel mondo della musica, nel senso che ancora non viene molto riconosciuta e inquadrata come figura. Non so se un cortometraggio, ma sto ragionando tutti modi possibili che conosco per raccontare il mio lavoro, un lavoro sull’immagine.

“Per il futuro cosa ci dobbiamo aspettare? Stai già lavorando ad un album e a dei live in giro per l’Italia?”

Vi posso dire poco, ma il giusto: sicuramente uscirà un disco; l’idea è di farlo uscire dopo Sanremo, non so se Marzo o Aprile e dipenderà da una serie di cose. Ci saranno prima dei singoli e ne vorrei far uscire altri due. Tra Gennaio e Marzo potrebbero esserci delle news. Ci tengo molto all’uscita del singolo perché per raccontare il concept che avevo in testa, dovevo far uscire per forza questo disco. 

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