Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato nostro ospite DRKO che ci ha presentato il nuovo singolo “Giorni morti”.
Oltre a parlare del nuovo brano DRKO ci ha parlato della collaborazione con Ukulele, delle passioni musicali, cinematografiche, del rapporto con il fratello e i sogni e progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato DRKO durante l’intervista:
“Siamo in compagnia di DRKO che ci presenta “Giorni morti”, in collaborazione con Ukulele, uscito il 16 dicembre. Bisogna trovare qualcuno con cui farsi coraggio e superare l’inerzia che spesso blocca tutti quanti senza farci perseguire anche i nostri sogni. Ce lo racconti meglio?”
“Giorni morti” è nato proprio a Dicembre, quindi è stato freschissimo, perché io e Ukulele ci siamo conosciuti all’apertura di Dargen D’Amico a Santa Severa. Ho sentito un suo brano che si chiamava “Roma tutta” ed è nato il fatto che condividevamo tutti e due la stessa fase della vita Roma che in qualche modo ci sosteneva, come se le mura potessero in qualche modo parlare. La canzone in sé parla della città, delle sensazioni che si provano, di tutte le storie che nascono tra le pareti. Nel ritornello, ho voluto esprimere il senso di lasciar correre i problemi che possono nascere in questa fase della vita. Scivolare da qualcosa, da qualcuno o anche da se stessi.
“Il tuo nome d’arte deriva dalla tua passione per Donnie Darko, ma quanto c’è del personaggio cinematografico nella tua musica? E come sei arrivato a DRKO da Giraffe?”
Tantissimo. E’ molto introspettivo tutto il film, anche la sua storia mi fa impazzire. Aveva un budget ridicolo, circa 4 milioni, che per un film, un kolossal del cinema è pochissimo, ma mi è piaciuto il modo in cui il regista ha saputo raccontare questa cosa, nel momento in cui lui proprio l’ha fatto; il suo primo film da giovanissimo. Poi di Donnie Darko mi piace, diciamo, perché è un personaggio molto criptico, non riesci mai a capire bene quali sono le sue intenzioni, ed è un po’ così anche la mia musica; mi piace interpretarla così.
“In passato hai avuto anche una rock band con la quale hai girato per l’Italia e l’Europa dove c’era anche tuo fratello. Com’è stato lavorare a stretto contatto con il proprio fratello?”
Alessandro, che è mio fratello, ancora fa parte del progetto perché lui è batterista e anche regista quindi tutti i video e tutte le collaborazioni dal punto di vista del concept nascono con lui. C’è un rapporto professionale che comunque, come potete immaginare, con i fratelli non è mai troppo semplice. Però è questo il bello e il fatto che non ci si può mandare definitivamente a quel paese perché c’è il rapporto di sangue che lega ci salva parecchio, e sarà così per sempre.
“A breve arriverà la 73° edizione del Festival di Sanremo. Quello dell’Ariston è un palco che speri prima o poi di calcare nella tua carriera o è un mondo che non fa per te?”
Sarei un ipocrita se ti dicesi che non ho partecipato quest’anno alle selezioni, però ecco si vede che ancora ci vuole un po’ di tempo. Il mio obiettivo primario adesso è il palco del Primo Maggio che è una cosa che sogno da tantissimo e spero un giorno di stare su quel palco. Quindi i live e il rapporto con le persone. Sanremo lo seguirò assolutamente e saremo tutti lì davanti al televisore come sempre.
“Stai già lavorando ad un album per i prossimi mesi? Cosa ci puoi anticipare a riguardo?”
Assolutamente si. Ancora non l’ho annunciato, però lo farò senza problemi: uscirà probabilmente a marzo o ad aprile il mio primo album e si chiamerà “Amore, guerra e fear of missing out”. Sono carichissimo.
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