Tra i brani più votati da settimane nella nostra classifica, Alessio Bernabei è stato ospite della nostra ultima puntata per parlarci anche di “Everest”.
Oltre alla rinascita musicale con l’ultimo singolo, Alessio Bernabei ci ha raccontato delle sue esperienze sanremesi, delle esperienze con i Dear Jack e anche di quel momento in cui è diventato il Justin Timberlake italiano…
Ecco quello che ci ha raccontato Alessio Bernabei:
“Abbiamo il piacere di avere con noi Alessio Bernabei! Il 5 febbraio è uscito il tuo nuovo singolo “Everest” che rappresenta anche un nuovo inizio, grazie al quale in qualche modo riprende la tua scalata nonostante tutte le soddisfazioni ma anche difficoltà avute in questi anni. Ci racconti meglio del brano?”
“Everest” è il primo tassello verso un progetto che mi ha reso più consapevole. Il brano è nato a giugno del 2020 dopo il grande lockdown, in un momento dove io ero preso da vari pensieri e spossato dalla grande quarantena che abbiamo vissuto. Mi sono quindi sentito di scrivere questo brano dove promettevo delle cose importanti alle persone a cui voglio bene e che ci sono sempre state.
“Hai detto “Ho sempre voluto fare da paracadute agli altri per impedirgli di farsi male ma poi stavo male io.” Quanto è importante quindi prendersi cura di se stessi in primis senza essere solamente il paracadute degli altri?”
Credo che sia fondamentale: se una persona non riesce ad amare prima se stesso è un po’ complicato. L’amore è condividere un’emozione che trabocca, ma che deve essere già in parte dentro di te; se non ce l’hai è più complicato, diventa una roba in più. Ho accettato questa cosa e spero un giorno di poter dare amore a più presone possibili, a quelle più importanti per me.
“Tre partecipazioni a Sanremo, una con i Dear Jack e due da solista, per tre anni consecutivi. Che ricordo hai di quei Sanremo? E senza entrare direttamente nella polemica, c’è qualche rimpianto nella tua esperienza con i Dear Jack?”
Ogni Sanremo l’emozione è sempre quella che va al di là di ogni immaginazione. Pur essendo un palco molto piccolo, ha una grande storia e c’è bisogno di una grande responsabilità prima di salirci. Se devo ricordarmi un episodio in particolare sicuramente è quando, al primo Sanremo con i Dear Jack, mangiai una grigliata di carne pesantissima ed ero completamente ‘abbottato’ come si dice a Roma. Il maestro Perris, che ci dirigeva, mi consigliò di farmi un po’ di volte le scale dell’Ariston per digerire. Fatta per dieci volte ti dirò ha funzionato ed ho digerito, e siamo riusciti ad andare sul palco tranquillamente.
Non ho rimpianti con i Dear Jack. Rifarei tutto il percorso che abbiamo fatto che è stato comunque pieno di sorprese, bei traguardi. Anche se le strade poi si possono dividere, rimane sempre un bel ricordo e rimane l’amore per la musica fino alla fine. Non cambia quindi di molto alla fine.
“Nel 2016 sei stato la voce italiana nel cartoon di Trolls, che nell’originale era interpretato da Justin Timberlake. Come è stato avvicinarti al doppiaggio? Ti piacerebbe come Justin quindi dividerti tra la musica e la recitazione in generale?”
Parliamo di Justin Timberlake, che era uno dei miei idoli dell’adolescenza e di cui avevo i poster in camera; non so come sia riuscito a realizzare un sogno di lavorarci insieme, fare uno shooting fotografico con lui. E’ stato un sogno ad occhi aperti, come toccare il cielo con un dito. Io sono amante degli artisti un po’ old school, quelli che sapevano fare un po’ di tutto, da Elvis a Frank Sinatra a Gene Kelly.
Erano delle macchine che sapevano cantare, recitare e ballare allo stesso modo, senza avere lacune. Mi piacerebbe affacciarmi in qualche film in futuro. Il doppiaggio mi ha affascinato tantissimo e mi ha rapito il cuore; mi piacerebbe riprovare un’esperienza simile. Il cinema dopo la musica è la mia passione più grande quindi mi piacerebbe moltissimo, speriamo nel futuro.
“Cosa ti aspetti per il futuro? Stai lavorando ad un album di cui c’è già una data d’uscita? E per quest’estate ti auguri di poter andare in giro con un tour?”
Stiamo vivendo un po’ tutti la stessa routine, con un loop infinito che alle volte ti abbatte anche. Io sto continuando a scrivere ed ho anche tanti brani pronti nel cassetto. Ho fatto la promessa che dopo “Everest” ci sarebbero stati altri brani e sarei contento di far sentire alle persone che mi seguono quello che ho dentro e quello che in questi anni ho preparato. Non c’è ancora una data, ma prometto che uscirò con altre cose. Spero che per fine anno la situazione si sbloccherà permettendo anche di fare qualche live, non appena sarà possibile.
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