A pochi mesi dall’uscita del suo EP dal titolo “Instants” e del suggestivo “Power”, dedicato alla forza della Natura, è uscito il 22 marzo “Missing Hugs”, il singolo di Fabio D’Amato.
“Missing hugs” di Fabio D’Amato tocca un tema di grande attualità, la mancanza del contatto fisico, che nell’ultimo anno ha toccato tutti allo stesso modo a causa della pandemia, facendoci riscoprire il senso e i valori legati agli affetti e a gesti semplici come gli abbracci.
Il videoclip nasce da una idea di Koody, giovane regista milanese e vede protagonista il bravissimo Andrea La Greca, attore, doppiatore, speaker pubblicitario, la cui voce è nota per i numerosi spot nazionali di brand prestigiosi (Andrea è, inoltre, molto noto sulla piattaforma TikTok, dove vanta 8,5 milioni di “mi piace” e più di 350 000 follower).
Come in un film, vediamo scorrere immagini toccanti che inducono alla riflessione sulla situazione odierna e le implicazioni inevitabili a livello umano, sociale, psicologico. Protagonista è l’uomo contemporaneo, immerso in una realtà mutata a seguito della pandemia, in preda alla depressione, all’irrequietezza e ad impulsi di distruzione e di autodistruzione, causati dalla solitudine.
Ecco quello che Fabio D’Amato ci ha raccontato:
“Come nasce il tuo nuovo brano “Missing Hugs”?”
Nasce in maniera spontanea, dalla situazione che stiamo vivendo ormai da più di un anno. Sempre più la pandemia ci ha obbligati a rivedere il concetto di contatto fisico, dello stare insieme che è sempre stata la normalità…
La sensazione di mancanza ho voluto trascriverla in musica: una sera ho chiuso gli occhi, avevo in me questo “dolore” e le mani sono andate da sole a recuperare le note; ho registrato tutto in real time. Così è nata “Missing Hugs”. Avevo già dedicato l’anno scorso “Heroes” ai medici ed infermieri, successivamente ho composto un EP intitolato “Instants” con dentro 4 singoli compreso “Heroes”, in cui ho scritto ancora le emozioni suscitate dalla situazione sulla pandemia. Il videoclip è stato realizzato dal giovane regista milanese Koody e registrato durante il periodo di lockdown. L’idea del regista è stata da subito quella di poter rappresentare la mancanza del contatto fisico attraverso la rappresentazione di una giornata “tipo” vissuta dal protagonista:
Ad esempio quando non si riesce a dormire; oppure si vede le serie TV ad oltranza per farsi compagnia; ridere, piangere, avere quella sensazione continua di qualcosa che manca, fino all’epilogo, quando il protagonista si bagna la faccia con acqua fresca quasi per svegliarsi, per poi uscire da casa ed arrivare al pathos tra la musica, la sensazione di libertà, di poter ballare con qualcosa, qualcuno, per tornare, infine, il mattino dopo, a iniziare tutto da capo, una sorta di routine che il lockdown ci obbliga a seguire.
“E come è nata l’idea della partecipazione di Andrea La Greca?”
Sono molto onorato di aver avuto Andrea nel mio videoclip, siamo amici da tanti anni ed abbiamo collaborato molto artisticamente: lo reputo non solo un grande talento nel suo campo come speaker pubblicitario per diversi brand prestigiosi, doppiatore, cantante (non tutti lo sanno ma canta benissimo!), ma credo che sia anche davvero un grande attore capace d’interpretare tanti ruoli; in questo caso specifico la collaborazione è nata in maniera spontanea, Andrea ha sentito il brano, gli è piaciuto da subito e da lì, confrontandosi con il regista, sono nate sinergie. Trovo che sia stato davvero molto bravo ad interpretare il suo personaggio, dando un valore aggiunto al lavoro realizzato…
“Cosa bolle in pentola per il futuro? Progetti in cantiere?”
Progetti sempre tanti in testa, sto pensando di far uscire nei prossimi mesi il mio terzo album, che raccolga un nuovo singolo insieme ai singoli già usciti. Poi mi piace sempre collaborare, penso che la musica sia uno dei tanti strumenti potenti di comunicazione ed emozione, vorrei poter collaborare contaminando con la musica sempre più le immagini. Ne approfitto davvero per ringraziare tutte le persone che collaborano per la produzione e distribuzione del mio lavoro.
“Cosa ti aspetti per il futuro?”
E’ una bella domanda, sicuramente mi piacerebbe che si tornasse al più presto ad una situazione pre-covid, qualcosa di simile ad una normalità. Però mi piacerebbe allo stesso tempo che le persone facessero delle riflessioni, perché alla fine la pandemia ci ha messo alle strette. Ci ha raccontato chi siamo nel bene e nel male, scoperchiando situazioni.
Mi piacerebbe quindi cercar di tirare fuori la parte più profonda di questa crisi che, a mio avviso, non è solo di tipo economico, ma passa prima dal nostro essere, dal nostro cuore, da quello che facciamo tutti i giorni per noi stessi e per gli altri. Spero molto che le nuove generazioni possano superare questo periodo complicato, perché sono loro il futuro e non sarà semplice mettersi alle spalle un periodo del genere.
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