Nella seconda puntata di Hit Chart Top 20, Ugo Vivone, ingegnere con la musica nel cuore fondatore a Milano della Onlus Officine Buone ci parla della rivoluzione dell’intrattenimento urbano, Open Stage.
Ce l’abbiamo fatta! Siamo al telefono con Ugo! Ugo ci sei?
Ciao ragazzi! Buonasera
Benvenuto! Siamo qui per parlare di questo progetto, questa nuova iniziativa molto molto interessante ovvero Open Stage, raccontaci un po’ di questo palco interattivo nuovo fighissimo, che cosa ci puoi svelare?
Certo, allora inauguriamo sabato il primo alle porte di Milano a Pioltello ed è un palco che permette ai ragazzi di prenotare la propria performance in un orario e una data fra quelle rese disponibili e trovare direttamente sul posto un palco di alta qualità con casse della Bose, luci led e quant’altro per realizzare una performance che diventi diciamo di alto livello nonostante si tratti di musica di strada o di danza di strada o altro perché si apre a tutte le altre tipologie di arte.
Quindi si scarica un’app e attraverso questa app si può prenotare una performance e non bisogna più portarsi dietro le casse e tutto il resto perché il palco è già disponibile e pronto nella piazza della propria città.
Ma è una cosa fighissima, innovativa veramente al 100% anche perché ha addirittura un rilevatore di assembramento e questa Ugo me la devi spiegare, come funziona?
In sostanza fra gli optional, come in tutti i palchi tecnologici che si rispettino bisogna avere una bella lista di optional, in realtà ci stanno dei sensori ad infrarossi che sono anche diciamo rispettosi della privacy che è un altro dei temi che quando si fa arte all’aperto bisogna tenere in considerazione, quindi con la rilevazione degli infrarossi vedono la densità delle persone che stanno intorno alla performance e quindi intorno al palco e se la densità è superiore al consentito fermano la musica.
Quindi a quel punto il musicista dice “ragazzi o vi allontanate un pochino o il sistema non mi permette di andare avanti” quindi in qualche modo c’è una stretta che è data dalla tecnologia e dal consenso delle persone che appena si allargheranno un po’ consentiranno all’artista di proseguire.
Quindi non devono andare via, devono semplicemente distanziarsi…
Esatto, che poi all’aperto è anche molto semplice da fare perché le persone su strada, magari si sono cento persone che allargandosi nello spazio si riesce a stare tutti con la giusta distanza
Poi con la giusta struttura, le giuste casse, il giusto suono si riesce ad ascoltare anche se sei un po’ distante dal palco.
Esatto, questo tipo di palco per come è stato fatto, diciamo che non c’è problema da quel punto di vista.
Tra l’altro so che ci sono anche dei secret show che potranno essere scovati attraverso l’app, perché c’è anche l’app ufficiale di Open Stage e si può andare anche online se ho capito bene in streaming?
Esatto, adesso attraverso l’app ci si può registrare sia come pubblico sia come artista perché ovviamente il pubblico che sta in una città può essere interessato a sapere cosa succede sul palco più vicino alla propria abitazione e quindi ci sono due modi per avere l’app mentre lato artista per la prenotazione
Abbiamo pensato ad un’interazione dei social perché per tutti gli artisti c’è modo di connettere il proprio social e quindi poi anche fare una diretta streaming ad esempio quando uno suona per strada magari ti viene in mente “Questo qua è bravo vorrei seguirlo” attraverso l’app hai modo di sapere subito chi è e seguirlo magari su instagram o su youtube, ed anche in questo la tecnologia ci permette di avvicinare pubblico e spettatore
Ricordiamo allora il primo appuntamento è il 26 settembre 2020 per il lancio ufficiale dell’Open Stage. In bocca al lupo e magari ci sentiamo per sapere come sono andati questi concerti così innovativi.
Certo sarà un piacere! Crepi! Grazie mille!
Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20.00 alle 22.00 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.
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