VV: La mia paranoia più grande nella vita è sbagliare qualcosa di molto importante.

Abbiamo avuto il piacere di avere, nella puntata della Hit Chart Top 20 di inizio mese, nostra ospite l’emergente VV che ci ha presentato il suo nuovo singolo “Paranoie”.

Oltre al nuovo singolo, VV ci ha raccontato anche quali sono le sue ‘paranoie’ più grandi, il primo contratto con la Sony e i consigli utili a tutti coloro che vogliono passare a fare musica dalla loro cameretta ai grandi palchi.

VV
La cover ufficiale del singolo di VV “Paranoie” in collaborazione con Memento

Ecco quello che ci ha raccontato VV:

“Siamo in compagnia di VV. E’ uscito il 12 febbraio il tuo nuovo singolo “Paranoie” in collaborazione con Memento. Ti va di raccontarci come è nato il brano e la collaborazione con Memento?”

Il brano l’ho scritto in una giornataccia: mi ero svegliata di cattivo umore e niente andava per il verso giusto. Come al mio solito ho preso uno strumento a mi sono messa a suonare, perché solitamente mi tira su il morale: è uscito questo giro di basso molto energico, molto forte e funky e buttando giù il testo c’è questo magico contrasto nel testo che rispecchia come stavo quel giorno e la musica che invece era più solare ed energica.

Ho pensato che avrei voluto avere un interlocutore, con il quale ‘sfogarmi’, come faccio spesso. In questo caso ho unito le cose e sentito Andrea (aka Memento) a cui ho mandato il provino; gli è piaciuto molto e così è nata l’idea di fare il brano insieme.

“In questo periodo così complicato, molto probabilmente si sono acuite in tutti noi delle paranoie più grandi, ma qual è la tua paranoia più grande nella vita e nell’ambito musicale?”

(ride) E’ vero è un periodo molto complesso, dove anche il più piccolo pensiero ha il tempo di formarsi, crescere e alimentarsi. Molto spesso si ha paura di fare alcune cose, avendo diverse paranoie, ma il fatto di uscire, distrarsi, con situazioni decisamente migliori di quella in cui stiamo vivendo, ci permette di non pensarci troppo. La mia paranoia legata alla musica è quella di non fare più concerti, o di farli chissà quando, con un obbiettivo troppo lontano.

Mi piace molto quando si condivide con gli altri, vedere dei volti, condividere il fatto di suonare e cantare, e tutto questo mi manca al momento. Nella vita ce ne sono varie in realtà, ma se ne dovessi dire una è quella di ‘sbagliare qualcosa nella vita’, qualcosa di importante. Se le diciamo ad alta voce però magari si sgonfiano un po’.

VV
“Sono stata felicissima di avere però poi l’opportunità di vedere le mia canzoni camminare con i loro piedi, lasciarle andare anche per gli altri.” ha raccontato VV

“Qual è stata la tua reazione quando nel 2019 è uscito il tuo primo singolo per Maciste dischi e poi Sony Music?”

E’ stato un periodo stranissimo, non sapevo cosa aspettarmi. Ho sempre scritto dalla mia cameretta, cose che facessero sentire bene me in primis: il fatto di condividerla con gli altri mi spaventava un po’ anche perché io sono molto timida e solo molto tardi ho deciso di far ascoltare ad altri quello che scrivevo. Sono stata felicissima di avere però poi l’opportunità di vedere le mia canzoni camminare con i loro piedi, lasciarle andare anche per gli altri. E’ stata un’esperienza molto bella.

“Hai iniziato a scrivere musica in cameretta, con pc e scheda audio. Che consigli daresti ai ragazzi che si vogliono mettere a fare musica? E’ più semplice arrivare al pubblico in questi tempi grazie ai social o si rischia un sovraffollamento?”

Molto interessante quest’ultima domanda, sulla quale ho riflettuto tanto anche io. Non amo particolarmente usare i social per comunicare e sto cercando ancora il mio modo. Si ha un po’ l’illusione che i social siano la soluzione: ora che ci sono i social, internet, vuol dire che la mia musica girerà di più e arriverà a più persone. Io penso invece che è una cosa che uno deve fare in totale confidenza con sé, con quello che si sente di fare, senza mai sforzarsi.Non è sempre un’opportunità a mio avviso, perché bisogna sempre tenere alto l’obbiettivo di fare musica e non di fare comunicazione sui social.

Ci sono poi le persone adatte a questo lavoro come gli uffici stampa o la stessa etichetta, ma io personalmente non amo molto impiegare il mio tempo a creare contenuti che attirino followers per guardare per forza il mio profilo. E’ una cosa diversa dalla musica, anche se in passato mi sono un po’ dannata dicendomi ‘ah però dovrei farlo un po’ di più!’, ma credo che se uno tiene a mente che vuole fare musica deve concentrarsi soprattutto su quello. Avere un ottimo profilo è buono, ma se le persone ti guardano più per quello che per il contenuto dei tuoi brani e della tua musica forse c’è qualcosa che non va.

Spotify è il social pensato per la musica prettamente, gli altri non sono per lo scopo primario della musica. Il vero portale del web che può aiutarti con la musica è Spotify secondo me, mentre gli altri social sono improntanti su altri aspetti. E’ difficile forzare una cosa nata quadrata per farci entrare un cerchio.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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