Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto come nostro ospite, tra gli altri, problemidifase che ci ha raccontato del suo ultimo singolo “Menta”.
Oltre a parlare del suo ultimo singolo, problemidifase ci ha raccontato di come è nato il suo nome d’arte, dello studio della musica, anche ambient su YouTube, delle sue desiderata come collaborazioni future e quale saranno le atmosfere del nuovo capitolo musicale.
Ecco quello che ci ha raccontato problemidifase durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a problemidifase che ci presenta “Menta”, il tuo nuovo singolo dal titolo “Menta”, uscito il 30 settembre scorso. Il brano nasce in un momento di poca lucidità, come hai detto tu, e dove tutti noi spesso facciamo qualcosa che sappiamo sia sbagliato salvo poi avere i sensi di colpa. Come è nata questa idea?”
In un momento in cui mi interrogavo sulla questione del perché, da dove viene quel bisogno di fare qualcosa che sai per certo ti farà stare male, ma nonostante questo ti ci butti lo stesso. Poi con i sensi di colpa è nata “Menta”, perché alle volte fai fatica ad indirizzarlo su te stesso e molto spesso mi capita, ma credo un po’ a tutti, di sbolognare il problema verso il prossimo che sbaglia. Sfogo una rabbia personale su qualcun’altro che sbaglia ma non ha colpa dei miei errori.
“Cose che quindi ci creano problemi pur sapendolo dall’inizio, e a proposito di problemi, come nasce il tuo nome d’arte problemidifase?”
Il mio nome d’arte nasce per caso da una conversazione su whatsapp con un mio amico: stavamo commentando una demo strumentale che gli avevo mandato e mi aveva detto di stare attento ai problemi di fase, che in ambito musicale sono quando le forme delle onde sonore sono molto simili a loro e in fase opposta si eliminano e cancellano.
Sono questi quindi i veri problemi di fase, ma mi era molto piaciuto anche per gli altri significati che poteva assumere ovvero un problema in una fase della vita, in una fase della relazione. Inoltre la metafora di queste due onde molto simile che si annullano, mi ricordano alle volte anche quelle di due personalità in una relazione che rischia di non funzionare.
“In realtà tu nasci scrittore, quello che volevi fare da piccolo. Come è nata poi la passione per la musica e per lo studio della chitarra ambient su YouTube?”
La chitarra ambient su YouTube è un po’ ironica, ma mi sono trovato realmente a guardare un tipo che spiegava come fare musica d’ambient sulla piattaforma. E’ nato tutto alle medie, leggendo molti libri e scrivendo tantissimo. Fin da piccolo scrivevo racconti di fantasia; poi quando ho cambiato scuola ho smesso di scrivere e mi sono messo a suonare il basso elettrico, che è stato il mio primo approccio alla musica e tutt’ora suono nei miei brani il basso e la chitarra oltre a cantare. Poi ho iniziato a suonare con amici in alcuni gruppetti riprendendo poi anche a scrivere e così mi sono avviato nella carriera musicale.
“Quali saranno le differenze tra il nuovo lavoro discografico di cui “Menta” è un’anticipazione e il precedente “Ristorante / Albergo / Croce”?”
In “Menta” c’è molta più elettronica: ho voluto fare questa scelta un po’ più coraggiosa e diversa rispetto agli altri pezzi, ma sentivamo il bisogno di aggiungere questa parte elettronica in questo brano. E’ una scrittura più matura, ma non troppo lontano dalla mia scrittura del passato. Usciranno comunque anche dei brani più suonati realmente e con meno influenze elettroniche.
“Con chi ti piacerebbe realizzare un featuring in futuro? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?”
Cito sempre Niccolò Fabi come primo artista, che ho visto poco fa per la prima volta nell’Arena di Verona, pur essendo io un veronese. Adesso ascolto moltissimo Ben Howard, cantautore inglese che mi piace tantissimo e Phoebe Bridgres, cantaturice americana incredibile che unisce il cantautorato al dreampop e poi sicuramente Bon Iver.
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