Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è tornato a trovarci un vecchio amico del nostro programma ovvero Matteo Alieno, per presentarci il suo nuovo singolo “Giovani vecchi”.
Con Matteo Alieno abbiamo parlato di come è nato il suo nuovo singolo, di cosa è cambiato dal suo primo lavoro in questi due anni con al centro anche la pandemia, dei prossimi progetti futuri e di cosa possa rappresentare Sanremo per la musica italiana oggi.
Ecco quello che ci ha raccontato Matteo Alieno durante l’intervista:
“Torna a trovarci anche se solo telefonicamente Matteo Alieno per presentarci il nuovo brano “Giovani vecchi”, uscito il 5 marzo scorso. Seppure con un ritmo molto catchy racconti però di tutta la nuova generazione costretta ad ereditare un mondo molto difficile. Come è nata l’idea del brano?”
In realtà volevo raccontare questa situazione, con l’idea di raccontare della mia generazione, ma più semplicemente anche di me; di come vivevo io questa situazione difficile e paradossale da affrontare per capire verso quale direzione andare. Poi è arrivato il ritmo catchy che prende sicuramente, ma avevo proprio l’esigenza con “Giovani vecchi” di interrogarmi su questo, senza voler per forza pretendere di essere universale.
“Ci eravamo conosciuti ad inizio 2020, prima della pandemia, proprio per parlare del tuo primo lavoro. Dopo due anni, così anche complicati, cosa è cambiato nel tuo modo di fare musica?”
Forse sono diventato un po’ più prudente, perché non si sa mai cosa può succedere il giorno dopo e quindi sto abbastanza attento a ciò che faccio. Vorrei che le persone che mi ascoltino, potessero capirmi appieno, anche se forse non va di moda dirlo, ma è quello che spero sempre.
“Per questo brano hai collaborato con Marta Venturini. Seguirà anche il progetto del nuovo album? Cosa ci puoi raccontare in anteprima?”
La collaborazione continuerà assolutamente. Abbiamo fatto tutto il disco insieme e Marta è una persona assolutamente spontanea e tutto il disco infatti avrà questo stile: per quanto gli arrangiamenti siano complessi alle volte rispetto al vecchio disco, sono tutti frutto di sessione di jam. Io e Marta suonavamo insieme, come fossero dei sedicenni, ed è nato tutto in un momento difficile tra il 2020 e il 2021 e quindi entrare in quelle atmosfere così festose era come evadere un po’. Vi posso svelare che in questo disco mi chiederò chi sono io rispetto al mondo in cui vivo, con un’ottica più collettiva, rispetto al disco precedente nel quale mi chiedevo semplicemente chi ero.
“Capitolo Sanremo: è un pensiero che hai per la tua carriera di cantautore o pensi che non sia la giusta vetrina per te in questo momento? Le innovazioni di Amadeus e il suo stile secondo te faranno avvicinare molti più artisti che magari prima snobbavano la kermesse?”
Sicuramente sì, se si creasse l’occasione assolutamente sì. L’ho sempre seguito e mi piace, quindi perché no? Sul discorso di Amadeus non so dirti bene, perché è molto difficile capire quanto secondo me questa nuova generazione di artisti sia compresa appieno dal pubblico; ora come ora non saprei cosa rispondervi.
“Per quanto riguarda invece il divertentissimo videoclip di chi è stata l’idea di realizzarlo così? Come è stato girarlo? C’è qualche aneddoto divertente che è successo che puoi raccontarci?”
E’ stato divertentissimo girare il videoclip di “Giovani vecchi”: abbiamo girato il video con questi attori dallo storico importante, con un’età avanzata e mi hanno raccontato tutte le loro storie di quello che avevano vissuto nel cinema. Passare il tempo con persone anziane è sempre un buon modo per imparare tante cose. L’idea è nata con Cristiano Pedrocco, il regista del videoclip che è molto bravo; cerchiamo di non pensare al canone, ai video classici ed esprimerci in modo sincero e spontaneo.
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