Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è tornato a trovarci telefonicamente Gabriele Lopez, per presentarci la sua versione di “Insieme a te sto bene”.
Con Gabriele Lopez abbiamo parlato della scelta di proporre la sua cover di Lucio Battisti, del suo percorso musicale con tutte le novità in arrivo, dei premi importanti ottenuti in quest’ultimo anno e del ricordo e insegnamento più importante dell’indimenticato padre Giorgio Lopez.
Ecco quello che ci ha raccontato Gabriele Lopez durante l’intervista:
“Torna a trovarci un amico della Hit Chart Top 20, ovvero Gabriele Lopez per parlarci della sua personalissima cover di “Insieme a te sto bene” di Lucio Battisti. Come ti è venuta l’idea di riproporre questo brano?”
E’ stata una serie fortunata di contingenze: ho sempre amato molto Battisti fin da bambino, grazie alla passione che aveva mamma con tutti vinili e dischi che c’erano in casa. Ascoltavamo tanti cantautori, ma sicuramente la passione per Lucio Battisti la devo a mia mamma. Poco tempo fa dopo una serata, mentre ero in macchina e tornavo a casa, mi sono messo ad ascoltare diversi brani, tra cui “Insieme a te sto bene”, che non è così inflazionato, essendo stato un B side di “Pensieri e parole” del 1971.
Mi è scattata così una lampadina e il giorno dopo ho deciso di suonarla nella mia versione, così un po’ nord europea e intima nella quale poi è uscita, seguendo il mood delle mie ultime produzioni. Poi l’ha ascoltata Fabrizio Palma, che si è assolutamente innamorato della mia versione chitarra e voce e l’ha voluta arrangiare lui. E’ stata buona la prima, cotta e mangiata; una delle poche volte nel quale mi è venuta questa versione così di getto, realistica e sincera. E poi c’è stata la mano di Forni, che le ha dato questa patina alternative rock che l’ha vestito con il tocco finale.
“Qual è la canzone scritta da altri che ti sarebbe piaciuto aver composto personalmente?”
Domanda da un milione di dollari, ce ne sono davvero tante ed è difficilissimo sceglierne una fra tante. Forse ti direi di Damien Rice “The Blower’s daughter” che quando uscì mi folgorò completamente. Credo che tutti l’avremmo voluta scrivere personalmente. Ha una semplicità e nello stesso tempo una potenza così genuina e sussurrata incredibile.
“Come hai dichiarato tu stesso è stato un anno molto difficile per la perdita di tuo padre, il grandissimo attore e doppiatore Giorgio. Qual è l’insegnamento più importante che ti porti dentro di tuo papà?”
Grazie per questa bellissima domanda. Papà è stato un grandissimo maestro, un grandissimo attore che ha lottato tanto per fare quello che voleva e per tutta la vita ha combattuto per realizzare i suoi sogni. Forse al di là dell’indotto artistico che mi ha dato sicuramente, il messaggio umano più bello che mi ha tramandato è quello di lottare sempre per le proprie aspirazioni, sogni e inclinazioni perché sono il vero motore della vita, che ci spinge poi per andare avanti in un mondo ahimè così difficile.
“L’8 ottobre hai vinto il premio Nuovo IMAIE per il doppiaggio cantato della serie “Central Park”. Che emozione è stata? Qual è il personaggio doppiato in assoluto che porti di più nel cuore?”
Siete super informati! Questo premio è stato un bellissimo riconoscimento perché questo tra l’altro era un doppiaggio cantato, che io ho anche diretto, di questa bellissima serie della Fox presente su AppleTv, sperando che presto vada anche in chiaro. E’ un musical cartoon dagli stessi autori di “Bob’s burger”, quindi ha quello stesso stile, che ha reso famoso anche il genere dei Simpson per intenderci. Io doppio il personaggio doppiato in originale da Josh God, grande caratterista, che nella serie è il narratore Birdie e che fa parte dei protagonisti.
La serie inizia con una canzone proprio cantata da lui, che inizia come un’overture pop per poi trasformarsi in un musical classico, fino a terminare con un’opera classica alla Pavarotti. Mi ha dato la possibilità di cimentarmi su aspetti che non avevo mai affrontato e quindi è stata una sfida bellissima. E il merito di questo successo di squadra è stato anche di tutto il gruppo, che ho ringraziato in un post, dopo aver ricevuto il premio, perché il merito io penso sempre sia di tutti sempre, di tutta la squadra.
“Cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo futuro? C’è un sogno che vorresti realizzare ancora?”
I sogni non devono mai esaurirsi, ce ne deve sempre essere uno da dover raggiungere, non appena si riesce a realizzarne uno. Più a breve termine direi che vorrei tornare presto a suonare live, pubblicare nuova musica che ho già pronta nel cassetto e fondare la mia personalissima etichetta musicale. E’ un progetto che sta già prendendo forma, che avrà nome, logo e sede qui a Roma molto presto, perché non vedo l’ora di poter gestire autonomamente tutta la mia musica e di aiutare e creare nuova musica con tanti artisti differenti, senza troppe restrizioni e ostacoli.
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