Amadeus apre la quarta serata del Festival di Sanremo 2022 omaggiando l’insediamento per il secondo mandato da Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella con il brano “Grande, grande, grande”.
La gara del Festival di Sanremo 2022 parte con i codici del televoto, che insieme alla giuria demoscopica, oggi entra a votare per tutti e 25 i Big di questa edizione, che per la prima volta ascolteremo tutti insieme.
La prima ad aprire la terza serata del Festival di Sanremo 2022 è Giusy Ferreri con “Miele”. Quest’anno è sicuramente tra le più eleganti del Festival, anche se la canzone continua a non decollare. Arrivano poi la coppia formata da Highsnob e Hu con la loro melodica “Abbi cura di te”; un’accoppiata che funziona, con altri punti per il Fantasanremo grazie al saluto a Zia Mara.
Fabrizio Moro, al secondo ascolto di “Sei tu” il brano migliora, pur ricordando in alcuni punti “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia, ma i successi del passato del vincitore delle Giovani Proposte e dei Big erano più forti. Cassa in quattro per Aka 7even che andrà molto bene sicuramente in radio con la sua “Perfetta così” che ricorda lo stile dei 5 Seconds of Summer.
Solo 5 secondi di Drusilla Foer valgono le co-conduttrici delle prime due serate messe insieme, il ché dimostra che se c’è sostanza non c’è bisogno di impiegare un plotone di autori. A Massimo Ranieri invece quest’anno non riesce ad andare bene: oltre a qualche nota non precisa in questa performance ci deve essere stato qualche problema di ascolto, con un anticipo del testo sulla musica. E “Lettera di là dal mare” ricorda nel ritornello “Piccola anima” di Ermal Meta ed Elisa.
Di Dargen D’Amico non mi spiego il successo incredibile di “Dove si balla”, che personalmente mi fa rimpiangere addirittura Lo Stato Sociale e le loro ‘spiritosaggini’. Irama canta alla grande una canzone molto intensa come “Ovunque sarai” ma forse troppo ricercato per il suo pubblico. Ma è il momento della prima volta di Cesare Cremonini sul palco dell’Ariston che porta un medley di suoi successi partendo da “Nessuno vuole essere Robyn” per poi passare a “Logico”, “Marmellata #25”, “Poetica” e finire con “La nuova stella di Broadway”.
Le vincitrici, qualora non fossero Mahmood e Blanco, dovrebbero essere assolutamente Ditonellapiaga e Rettore che hanno una super “Chimica” con il loro brano. Molto intensa la performance di questa sera di Michele Bravi con la bellissima “Inverno dei fiori” che emoziona sempre. Rkomi meglio rispetto alla prima serata con la sua “Insuperabile”, che però non è un brano da vittoria ma che funzionerà nelle radio.
Acclamati addirittura mentre venivano annunciati Mahmood e Blanco hanno ipotecato sicuramente almeno il podio con la loro “Brividi” e forse anche una vittoria a mani basse e meritata. Drusilla torna vestita da Zorro e sottolinea ancora una volta la sua enorme bravura per presentare Gianni Morandi con la sua divertentissima “Apri tutte le porte” chiedendo alla fine dell’esibizione se Amadeus avesse fatto la squadra del “Fantasanremo”.
Cesare Cremonini torna per presentare il nuovo brano “La ragazza del futuro” e poi incendia l’Ariston con “50 Special”. Tananai invece per non stonare la sua “Sesso Occasionale” fa la supercazzola sulle strofe e non canta muovendo solo le labbra. Emoziona anche la bella voce di Elisa sul ritornello di “O forse tu” che però dovrebbe denunciare il suo stylist di quest’anno.
Per l’ennesima volta torna sul palco dell’Ariston di Roberto Saviano per ricordare l’anniversario dell’attentato a Falcone e Borsellino, che però mi sembra sempre un momento fuori luogo al Festival di Sanremo. Il tormentone di questa edizione è sicuramente quello de La Rappresentante di Lista con la loro “Ciao ciao”, virale già con il loro balletto.
Poi è il turno della diva, Iva Zanicchi, impeccabile anche nel look elegante e sobrio con il suo brano “Voglio amarti”. Achille Lauro nel giro di quattro anni, da grande exploit e semi divinità è passato ad essere un anonimo artista, con una canzone come “Domenica” che sembra la brutta copia della brutta copia di “Rolls Royce” con un fare provocativo fine a se stesso.
Matteo Romano porta la sua “Virale” che si sente troppo prodotta da Dario Faini e molto più nelle corde di Mahmood rispetto al giovane cantante in gara proveniente da Sanremo Giovani 2022, che invecchia un po’ il brano con i suoi gorgheggi. Ana Mena è la guilty pleasure di questo Sanremo 2022 con la sua “Duecentomila ore” che sono sicuro sia nelle top hits di Spadino di “Suburra”.
Sangiovanni porta l’elettropop degli anni ’90 con la sua “Farfalle” che rende giustizia, come “Perfetta così” per Aka 7even, ai due ragazzi usciti da Amici di Maria de Filippi. Seguono nella gara Emma con la sua bella “Ogni volta è così” che è un brano che la mostra sotto un nuovo aspetto più maturo, e Yuman con la sua “Ora e qui”, soul che forse avrebbe meritato più lui l’Harlem Gospel Choir che Achille Lauro.
L’ultima infilata in gara è per il rock de Le Vibrazioni con “Tantissimo”, la forse troppo introspettiva “Tuo padre, mia madre, Lucia” di Giovanni Truppi, che mi sembra più una presa in giro di De André, e la splendida Noemi con la difficilissima “Ti amo non lo so dire”, che cresce sempre più con gli ascolti.
Finalmente alla terza serata, possiamo attribuire con un senso e con giustizia la parola attrice a Drusilla Foer, che incanta con il suo monologo semplice ed efficace anche all’una di notte.
1 comment on “Festival di Sanremo 2022: il commento alla 3a serata. Mahmood, Blanco e Elisa rimangono in testa, ma la regina è Drusilla Foer.”