Leo Pari: “Scrivere per gli altri è più semplice perché sei più libero”

Leo Pari

Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato nostro ospite telefonico Leo Pari che ci ha presentato il nuovo singolo “Lucchetti”, uscito lo scorso 9 ottobre.

Oltre a parlare del nuovo brano, con Leo Pari abbiamo affrontato le tematiche musicali del futuro, quanto bisognerà aspettare per l’album e per chi altro gli piacerebbe scrivere dopo i grandi successi per Elodie e Gazzelle, ma fra tutti “Vorrei cantare come Biagio” di Cristicchi.

Leo Pari
La cover ufficiale del nuovo singolo di Leo Pari “Lucchetti” uscito il 9 ottobre

Ecco quello che ci ha raccontato:

“Il 9 ottobre è uscito il tuo nuovo singolo “Lucchetti” che saluta l’estate e ci fa addentrare in questo autunno/inverno ancora più triste e malinconico vista la situazione. Ma come è nato il brano?”

E’ una canzone scritta esattamente un anno fa, ma allora non si sapeva nulla di lockdown, quindi la parola ‘lucchetti’ non c’entra assolutamente con le chiusure (sorride), giusto per togliere qualsiasi dubbio. Nasce per raccontare quella sensazione che si ha quando finisce una storia d’amore; rimangono una serie di ricordi, di immagini, di pensieri, di odori, di foto, di messaggi che rimangono da qualche parte dentro di noi per sempre, imprigionati come dei lucchetti.

“Il brano è stato arrangiato da Ballo e registrato a Budapest con la Budapest Art Orchestra. Come è stata questa esperienza? Com’è stato collaborare con loro?”

E’ stato molto bello avere la possibilità di inserire in una canzone pienamente pop l’orchestra con sessanta elementi tra archi, fiati, ottoni e quant’altro. E’ stato meraviglioso e credo che il brano ne abbia giovato così come ben altri sei brani che saranno contenuti nell’album e per i quali ho avuto l’onore di avere la Budapest Art Orchestra. Ci sarà da divertirsi ed ascoltarlo con attenzione.

“Ci hai accennato quindi che farà parte del tuo nuovo album, un concept album legato all’universo femminile. Cosa ci puoi svelare in anteprima? Quando uscirà?”

Non c’è ancora una data di uscita stabilita, però il titolo dell’album si può trovare all’interno di qualcosa che ho già pubblicato… Se qualcuno si vuole mettere a fare qualche tentativo ascoltando tutto ciò che ho pubblicato, magari riesce a trovare anche il titolo dell’album in uscita, con un indizio abbastanza evidente del titolo. Dovrete essere un po’ degli Sherlock Holmes…

“Sei anche autore per tanti artisti da Elodie a Gazzelle ma fra tutte citeremmo “Vorrei cantare come Biagio” di Simone Cristicchi. E’ più difficile scrivere per qualcuno che non sei tu? Come ti riesci a immedesimarti nell’altro? Per chi ti piacerebbe ancora scrivere?”

Trovo più difficile in realtà scrivere per me perché quando scrivi per qualcun altro, non sapendo molto spesso anche per chi, è più semplice perché sei più libero, senza dover seguire una tua coerenza artistica strettamente legata all’album che vorrai proporre. E’ una canzone una tantum, una canzone a sé e quindi le difficoltà per me diminuiscono. Inoltre posso anche dire delle cose che normalmente non sarebbero adatte per me se le cantassi io: magari una canzone al femminile, una da ragazzetto, una da più grande…

Leo Pari
“Mi piacerebbe scrivere soprattutto per le donne, come Noemi o Malika Ayane o nuovamente anche per Elodie” ha affermato Leo Pari

Puoi giocare di più con i personaggi quando scrivi per gli altri, ti puoi travestire da tante cose. Mi piacerebbe scrivere per le donne soprattutto, voci come Noemi, Malika Ayane, nuovamente per Elodie. Mi piace molto scrivere al femminile e non potendolo fare da me, sono delle eccezioni che mi intrigano maggiormente.

“Il 21 ottobre è uscito anche il videoclip di “Lucchetti” che ha, rispetto alla melodia del brano, un’atmosfera molto molto malinconica, anzi direi triste, con la regia di Valerio Desirò. Chi ha avuto però l’idea di renderlo così?”

Il brainstorming di scrittura, della sceneggiatura del videoclip, in realtà l’abbiamo fatto io e Desirò. L’idea è nostra e poi chiaramente Valerio l’ha realizzata con grande maestria secondo me. L’idea era proprio quella di sottolineare questo aspetto un po’ malinconico, un po’ noir, un po’ scuro ed uggioso della canzone e quindi è venuta fuori questa idea totalmente surreale.

E’ una festa di fine amore, dove una coppia decide di vedersi un’ultima volta per divertirsi insieme per una serata perché hanno entrambi deciso che è finita la loro storia. Non è una cosa che forse si discosta tanto dalla realtà, perché quante storie finiscono quando ci si guarda in faccia e ci si dice che deve finire qua, che bisogna metterci un punto? In qualche modo cerca di mettere in scena questa situazione.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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