La quarta serata del Festival di Sanremo 2022 è la serata finalmente dedicata alle cover introdotte come sempre da Amadeus con una giacca dal colore molto particolare.
A differenza degli altri anni, quest’anno Amadeus ha deciso di dedicare la serata delle cover del Festival di Sanremo 2022 al venerdì, un giorno prima di scoprire nella serata finale chi sarà il vincitore di questa edizione.
Il tema di questa serata è stato ampliato anche ai brani internazionali, per la prima volta, delle annate ’60, ’70, ’80 e ’90 e così durante questa sera ci muoveremo tra i grandi successi italiani e le grandi hit internazionali.
La prima ad esibirsi è Noemi, magnifica e stupenda, emoziona nel suo vestito fucsia al pianoforte con una bellissima versione di “(You make me feel like) A Natural Woman” dell’indimenticata Aretha Franklin, regalandoci il suo habitat perfetto e in cui si trova alla grande. Giovanni Truppi invece si fa accompagnare da Vinicio Capossela con “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De Andrè e con l’accompagnamento dell’armonica di Mauro Pagani; il risultato non è male ma non entusiasmante, sicuramente migliore del brano inedito presentato in gara.
Maria Chiara Giannetta fa il suo ingresso come co-conduttrice, il giorno dopo Drusilla Foer; impresa ardua fare meglio di Drusilla, ma sicuramente riuscirà ad essere meglio delle prime due donne di questo Festival di Sanremo. Yuman si cimenta con un capolavoro mondiale come “My way” di Frank Sinatra insieme a Rita Marcotulli al pianoforte; purtroppo però non decolla affatto questa versione di un classico mondiale.
Le Vibrazioni portano invece il rock di “Live and let die” di Paul McCartney, accompagnati dal ritorno del maestro Beppe Vessicchio, che torna sul palco dell’Ariston per suonare il pianoforte, e da Sophie dei Sophie and the Giant; anche qui è più incisiva la cover del brano in gara. Funziona molto il connubio particolare tra il moderno Sangiovanni e la classica Fiorella Mannoia con “A muso duro” di Pierangelo Bertoli, che si fondono perfettamente, ricordando a fine esibizione che nell’87 proprio in questa giornata Fiorella Mannoia si esibiva con “Quello che le donne non dicono” sull’Ariston.
Emma e Francesca Michielin osano portando il pop internazionale di Britney Spears con “… Baby one more time” e funziona alla grande in una versione sobria e molto alla 007, con tanto di coreografia stilizzata. Poi è il turno di Gianni Morandi, che chiama ad affiancarlo l’autore del suo brano Jovanotti con un medley gioioso di brani di Lorenzo Cherubini e dello stesso Morandi. La donna da podio Elisa, regala una versione gradevole ma non esplosiva di “What a feeling” di Irene Cara, impreziosita però dalla coreografia pazzesca dell’incantevole Elena D’Amario.
Achille Lauro ospite Loredana Bertè per cantare con lei il suo grande successo “Sei bellissima”, che la sua cantante interpreta sempre con grande classe, ma che Achille Lauro rischia di rovinare, omaggiandola però sul finale con un mazzo di fiori a questa grande signora della nostra musica italiana. Finalmente gli autori del Festival di Sanremo 2022 si sono svegliati portando un divertente, seppure non originale, monologo tra la Giannetta e Maurizio Lastrico a colpi di parti di testi di canzoni.
Si prosegue con Matteo Romano al pianoforte in duetto con Malika Ayane per interpretare la bellissima canzone di Elton John “Your song”, non super emozionante ma c’è una buona amalgama tra le due voci. Irama propone invece “La mia storia tra le dita” con il suo autore Gianluca Grignani che torna sul palco dell’Ariston e sulle scene musicali dopo tanti anni; senza infamia e senza lode, portano a casa il risultato come Ditonellapiaga e Rettore con la loro versione di “Nessuno mi può giudicare” per omaggiare la grande Caterina Caselli.
Iva Zanicchi omaggia la sua amica Milva, scomparsa meno di un anno fa e cantante preferita dalla mamma della Zanicchi, con “Canzone” scritta da Don Backy, facendo introdurre le prime parole del brano proprio dal filmato originale di Milva. Spaziale in tutti i sensi la versione di “Be my baby” realizzata da La Rappresentante di Lista insieme alle ‘coriste’ Margherita Vicario e Ginevra e all’arrangiamento disco di Cosmo. Perfetto tutto.
“Anna verrà” è l’omaggio a Lucio Dalla eseguita da Massimo Ranieri insieme a Nek, belle voci, ma questo Festival per il grande Ranieri non è perfettamente a fuoco dall’inizio e purtroppo non regala la magia sperata. Dopo il monologo di Jovanotti e la sua cover de “La prima cosa bella” (era anche lui in gara? Non è propriamente un po’ di parte ai fini della gara che un ospite di un Big, poi sia ospite del programma proprio?) è il turno di Costa Toscana con un imbarazzante ahimè playback dei Pinguini Tattici Nucleari.
In infilata due momenti emozionanti regalati da Michele Bravi con “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti, riarrangiata in stile Danny Elfman e Mahmood e Blanco che armonizzano in modo divino “Il cielo in una stanza”, rinsaldando sempre di più il primo posto della classifica. Rkomi invece decide di puntare su un medley di brani meno noti di Vasco Rossi, insieme ai Calibro 35, ma a parte esibirsi a petto nudo per mostrare ‘Rfisico’ (licenza poetica), passa via senza colpire troppo.
Aka 7even e Arisa portano “Cambiare” di Alex Baroni, un brano di un’artista spettacolare, troppo spesso dimenticato; ma la troppa enfasi fa strafare i due artisti che sbafano un po’ nell’esecuzione troppo eccessiva. Highsnob e Hu insieme a Mr. Rain tentano di omaggiare il grande Luigi Tenco con “Mi sono innamorato di te” ma il risultato ahimè è disastroso. Partita un po’ in sordina, invece recupera l’arrangiamento dance de “La bambola” di Patty Pravo, cover portata da Dargen D’Amico, ormai vera mina vagante di questo Festivàl.
La serata si chiude ahimè con alcuni dei momenti peggiori: Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo non fa centro con “Io vivrò (senza te)” di Lucio Battisti, nonostante un buon arrangiamento; segue Fabrizio Moro con “Uomini soli” dei Pooh in una versione dimenticabile e che non sconvolge; per invece finire sconvolti con la profanazione di “A far l’amore comincia tu” della compianta Raffaella Carrà ad opera di Tananai con Rosa Chemical, che forse ha deciso di puntare tutto sull’ultimo posto.
La classifica della serata delle cover non viene svelata completamente in diretta se non le prime tre posizioni, che forse continuano a sottolineare cosa sarà il podio di domani sera: terza Elisa con il brano tratto da Flashdance, secondi Mahmood e Blanco per il loro omaggio a Gino Paoli, mentre trionfatore è “L’allegria” di Gianni Morandi con Jovanotti al seguito (favoritismo leggero, vedi sopra). Sarà realmente questo l’esito della finale di domani? Attenzione però che entrerà il televoto soltanto nella prima parte che potrebbe riservare sorprese. Questa ad oggi la classifica aggiornata:
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