Sanremo 2021: la video intervista a Malika Ayane tra il nuovo ‘malifesto’ ed ‘Evita’

In occasione dell’uscita del suo sesto album intitolato“malifesto”abbiamo avuto l’occasione di intervistare, nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, Malika Ayane, che è tornata in gara tra i Big di questo Sanremo 2021 con il brano“Ti piaci così”.

Con Malika Ayane abbiamo affrontanto chiaramente anche la situazione del comparto musicale in questo periodo, di come è stato affrontare un Sanremo in una bolla senza pubblico e vita sociale e dei ricordi del suo lavoro al musical “Evita”. Tornerebbe a fare un musical in futuro? Scopritelo nell’intervista.

Malika Ayane
La cover ufficiale del nuovo album di inediti di Malika Ayane dal titolo “malifesto”

Ecco quello che Malika Ayane ha raccontato nella nostra video intervista (che trovate più sotto):


“Siamo qui in compagnia appunto di Malika Ayane e vogliamo partire da questo Sanremo 2021 che è stato sicuramente un Festival particolare. Ne hai fatti cinque ma questo è stato sicuramente quello più inedito e volevo chiederti appunto un bilancio su questa edizione.” e poi se tra tutti quelli che hai fatto ce n’è uno a cui sei più affezionata.

Ma devo dire che questo Festival è stato quello in cui mi sono divertita di più paradossalmente perché, per quanto mi siano mancate tutte le parti quelle della leggerezza, del sali sul van, del scendi dal van, fai l’intervista, conosci persone nuove, fai amicizia con tutta la città, e via così; sul palco c’era un’energia diversa che si vedeva e percepiva e l’ho ripetuto sempre, proprio tipo disco rotto, ma è una cosa proprio che va raccontata secondo me.

C’era l’energia di tante persone che si muovono… C‘era proprio una quiete diversa fra le persone si sentiva come se fosse una danza immateriale al fatto che tutti lavorassimo per la stessa cosa quindi ognuno ha fatto la sua parte senza risparmiarsi mai e io l’ho trovato splendido.

“Parliamo di questo brano che hai portato a Sanremo “Ti piaci così” che diciamo si differenzia un po’ dalle ballad che hai portato in passato sempre sul palco di Sanremo. Come mai hai scelto questo brano?”

Intanto per come è nato: è stato l’unico brano di “malifesto” che, tranne “Per chi ha paura del buio”, che però poi abbiamo suonato dopo e quindi non vale; è nato proprio prima della pandemia, in un momento in cui ogni sentimento apparteneva al mondo vecchio, a come eravamo abituati a conoscerlo e a come eravamo abituati a mettere le nostre prospettive davanti a noi. Rappresenta quel bisogno di esplodere che oggi ha ancora più senso paradossalmente, per ridurre ai minimi termini le seghe mentali per dirlo scientificamente.

E quindi ecco, hai detto ballad e questo è perfetto come esempio, perché anche lì, se a Sanremo e continui a presentarti solo con un aspetto della propria musica, anche se io non ho mai fatto due canzoni simili e questo lo sappiamo, rischi di non permettere al pubblico di non conoscere altre parti di te.

“Se continui a presentarti solo con un aspetto della propria musica, pur non avendo mai fatto due canzoni simili, rischi di non permettere al pubblico di non conoscere altre parti di te.” ha raccontato Malika Ayane
Ph. Julian Hargreaves

Venerdì 26 marzo è uscito il tuo nuovo album “malifesto”, molto bello tra l’altro, un disco, mi permetto di dire citando anche un brano contenuto nell’album, “Formidabile”. Ma com’è nato questo album, qual’è stato il lavoro che c’è stato dietro? E’ quello che in qualche modo essendo il “malifesto”, ti rappresenta di più?”

Grazie mille innanzitutto. Più che rappresentarmi di più è stata proprio l’idea di raccogliere tutta una bella ciotolina di emozioni e esprimerle alla mia maniera, infatti manifestare è il verbo che diciamo rappresenta l’atteggiamento che abbiamo usato nella realizzazione di questo disco e soltanto appunto alla maniera di Malika quindi “malifestare”; mi sono concessa questo neologismo e in fondo inizio ad avere un’età per cui si può (ride). E parlo al plurale perché naturalmente il lavoro fatto con i miei coautori e i produttori ha fatto si che fosse più forte, più carico, arrivasse come un cazzotto sia quando c’è da gioire che quando c’è da farsi dalla malinconia.

E’ stata un’esperienza straordinaria perché è stato il primo album, dopo tanti anni, che ho realizzato in Italia e quindi mi sono accorta di come parlare la stessa lingua già aiuti tantissimo. Abbiamo sempre sottovalutato questa cosa pensando che il suono di per sé fosse sufficiente, ma non c’è niente da fare ci si fraintende di meno se si parla la stessa lingua evitando di inventare delle parole come i tedeschi che hanno tutta una serie di vocaboli intraducibili. Un’esperienza straordinaria, un’emotività di tanti si è trasformata in un’emotività condivisibile da chiunque secondo me.

“A proposito di esperienze sei stata la grande protagonista del musical “Evita” al Teatro Sistina, dove ti abbiamo ammirata in tutta la tua totale bravura e completezza di un’artista a 360°. Che esperienza è stata,? Cosa ricordi di quei giorni e torneresti a essere protagonista di un musical in futuro?”

Grazie grazie mille mamma mia che lavorone quello! Guarda rifarei tutto da capo divertendomi un po’ di più, perché chiaramente io ero l’ultima arrivata e avevo paura di sbagliare un sacco di cose. Ogni sera era come la prima, avevo un’ansia e poi quello era uno spettacolo particolarmente difficile dove ero sempre in scena: c’ero sempre io, l’unica scena in cui non c’ero era perché dovevo morire (ride). 

Per due ore e mezza sempre sempre in scena. E’ stato qualcosa di veramente intenso e, oggi che ho capito come si fa, penso che mi divertirei come una pazza quindi mi piacerebbe. Guarda dovessi riuscire a fare un incastro lo rifarei per me, anche solo dieci spettacoli e basta lo rifarei. 

Malika lo stiamo chiedendo a tutti i big che hanno partecipato a questo Sanremo 2021, del tuo brano “Ti piaci così” c’è una frase, un concetto che vorresti dedicare a tutti i Lavoratori dello Spettacolo, che da tanti mesi purtroppo stanno faticando e stanno avendo questa situazione così problematica?”

“Non è mai tardi, non è mai detto che tutto sia fermo immobile è già scritto” cioè il punto è che non dipende da noi e quindi ci metterei quel lato della canzone, di leggerla come non farsi prendere dallo sconforto perché è l’unica cosa che non ci possiamo permettere. Poi un pezzetto per volta rimettiamo a posto tutto. 

 

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