Peter White: “Preferisco una fama graduale piuttosto che una fiammata che brucia rapidamente”

Peter White

Nel nuovo consueto appuntamento della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto modo di chiacchierare con Peter White, il giovane cantautore romano, che ci ha presentato il nuovo singolo “Rosé”.

Oltre a parlare del nuovo lavoro, Peter White ci ha raccontato la sua idea di musica, il rapporto con i talent show e delle collaborazione passate e future.

Peter White
La cover ufficiale del nuovo singolo di Peter White dal titolo “Rosé”

 

Ecco quello che ha raccontato ai nostri microfoni:

“Parliamo di “Rosé” il tuo nuovo singolo, uscito il 20 novembre, che hai scritto in un lunedì pomeriggio piovoso e nel quale passavi da un estremo all’altro di sensazioni? Ci vuoi spiegare meglio come è nato il brano?”

Sì è nata in un giorno piovoso; era novembre dell’anno scorso, quindi il periodo è assolutamente calzante. Ero tornato dallo studio quel giorno e scrissi la prima strofa; il giorno seguente in studio di registrazione l’ho fatta ascoltare ai miei due produttori Niagara e Polare e da lì si è trasformato da acustico ad atmosfere quasi anni ’80 con questi synth, suoni molto mirati su un’altra direzione, a cui poi si è aggiunto un ritornello quasi rockeggiante, pop-punk. Siamo molto soddisfatti del prodotto finale.

“Sei giovanissimo, ma hai già avuto modo di collaborare con diversi artisti come Gemello e se non sbaglio anche in una live Instagram con gli Zero Assoluto… Ma con chi ti piacerebbe collaborare ancora? E chi sono i tuoi modelli?”

Inizio dall’ultima domanda. Il mio idolo in assoluto è Francesco De Gregori; sono un fan della musica d’autore e di tutto il cantautorato anche se la lista è davvero lunga. Ci sono diversi artisti con i quali mi piacerebbe collaborare… nel mercato attuale ti direi Gazzelle, che ritengo fortissimo a livello di linee melodiche, ma anche Coez, Franco126, Mecna, Frah Quintale… insomma la lista è veramente lunga.

“In una vecchia intervista hai detto che la cosa che ti spaventa di più è il giudizio troppo affrettato su una canzone dopo appena trenta secondi, che è molto condivisibile. Quindi non parteciperesti mai ad un talent show per esempio?”

E’ una domanda molto interessante. Per me credo sia giusto così, non partecipare ad un talent. Ci sono vari artisti e vari percorsi artistici; sta poi al singolo capire quale possa essere il miglior modus operandi possibile per se stessi. In maniera soggettiva il talent sicuramente non fa per me: ho bisogno di un percorso calibrato, studiato con un enorme lavoro di crescita dietro e di controllare man mano questi step, soprattutto a livello di crescita sia professionale che personale, con tutto anche il discorso legato alla notorietà per esempio.

Peter White
“Non credo che i talent show siano per me. Preferisco avere una fama graduale piuttosto che una fiammata che rischia spesso di bruciarti troppo velocemente.” ha raccontato Peter White

Preferisco avere una fama graduale piuttosto che una fiammata che rischia spesso di bruciarti troppo velocemente. Però dipende molto anche dai gusti e soprattutto anche dalle ambizioni individuali. Preferisco fidelizzare il pubblico, portandolo con me mano nella mano, crescendo sempre di più ma facendo passi lenti e giusti ma inesorabili.

“Il tuo primo album dal titolo “Primo appuntamento” è uscito l’anno scorso ed ha avuto un grande successo. Cosa dobbiamo aspettarci dal ‘secondo appuntamento’ discografico e quando uscirà?”

Si dice sempre che il secondo disco sia quello più difficile per gli artisti: con il primo si iniziano a vedere dei dettagli, ma è con il secondo che si vedono ancora di più gli aspetti essenziali di un artista. Si inizia a rischiare di più dal secondo disco in poi; si percepisce che non è più un bellissimo passatempo ma si inizia a fare davvero sul serio diventando un vero e proprio lavoro, con un percorso alle spalle.

Ci sono diversi rischi: il primo magari rimanere focalizzati su quello che era il primo disco, facendo tracce troppo uguali al primo lavoro, o addirittura stravolgersi e fare esattamente l’opposto di quanto mostrato prima, sperimentando troppo. Ma nel secondo disco secondo me si vede se esce fuori la vera maturità dell’artista.

“Ti piacerebbe invece scrivere solo per qualcuno? E se sì a chi regaleresti la tua penna?”

Anche questa è una bella domanda ed anche questa ha una doppia valenza secondo me. Da una parte hai la possibilità di scrivere di più rischiando: scrivere per qualcun altro ti fa esporre in maniera diversa, andando a toccare tasti che tu personalmente non toccheresti mai. Devi essere prima di tutto molto sensibile per immedesimarti nell’altro, facendo un ponte tra la tua affinità e i tuoi gusti musicali e l’artista per cui stai scrivendo.

D’altra parte però rischi di scrivere la canzone della vita e darla in mano a qualcun altro. E’ vero che puoi sempre dire sì l’ho scritta io però mi mangerei un po’ le mani (sorride). Non ho ancora deciso come vedi, però ci sto pensando, magari ci proverò, anzi ci provo. Al momento mi sto concentrando sul mio lavoro ma è un mondo che mi interessa molto esplorare in futuro.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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